Oggi, in quest'ultimo giorno dell'anno, sono felice di proporvi la recensione di uno splendido Romanzo fantastico autoconclusivo, che si svolge quasi due secoli addietro la nostra attuale epoca.
Il circo della notte, infatti, è un racconto magico che ci porterà all'interno di un mondo meraviglioso, quale quello di un circo alquanto enigmatico che si sposterà da una città all'altra grazie all'aiuto di un treno altrettanto misterioso, di cui nessuno, a parte chi ve ne sarà dentro, conoscerà mai la sua vera posizione.
Un circo che aprirà le sue porte solo dopo il crepuscolo e che rimarrà aperto fino all'alba.
Ma la nostra cara Autrice, Erin Morgenstern, non si spingerà soltanto a raccontarci questo, bensì qualcosa che andrà oltre l'immaginazione di ogni lettore e ogni spettatore del Cirque de Rêves, il circo dei Sogni innalzato da un gruppo di personaggi che vi rimarranno nel cuore.
Una sfida all'ultimo sangue tra due avversarsi li porterà alla scoperta dell'amore, oppure, tragicamente alla morte?Il circo della notte è sicuramente tutto questo, ma anche molto di più. Credetemi!
TRAMA:
Londra, 1886: il circo compare all'improvviso, senza annunci. Gli spettacoli cominciano al calar della notte e finiscono all'alba, quando il cancello chiude i battenti e i tendoni bianchi e neri spariscono alla vista. È "Le Cirque des Rêves", il circo dei sogni, il luogo dove realtà e immaginazione si fondono e la mente umana dispiega l'infinito ventaglio delle sue potenzialità, seguito da un esercito di appassionati disposti a tutto per vedere le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio... Ma dietro le quinte due maghi, da sempre rivali, si sfidano per il tramite di due giovani allievi scelti e addestrati al solo scopo di stupire e umiliare l'avversario. Contro ogni regola e ogni aspettativa i due giovani, Celia e Marco si scoprono attratti l'uno dall'altra: il loro amore è una corrente di elettricità più forte di qualsiasi magia, che minaccia di travolgere i piani dei loro maestri e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.