18 mar 2018

Recensione Il balcone, di Andrea Dilorenzo

Il balcone di Andrea Dilorenzo
Ben trovati e buona domenica, cari lettori!
Pasqua si avvicina e le vacanze sono ormai prossime, insieme alle belle giornate di Primavera che spero arriveranno presto.
E, con questi presupposti, oggi sono contenta di potervi parlare di un altro autore tutto made in Italy.
Andrea Dilorenzo, originario di Foggia, ci presenta Il balcone, una storia che prende spunto da un sogno e si conclude lasciandoci quasi senza parole.


«La filosofia dà molte risposte e spiegazioni, ma nessuna che possa definirsi davvero “verità”, né tantomeno così valida da contribuire davvero alla crescita dell’individuo, altrimenti l’essere umano si troverebbe di sicuro in una condizione psichica migliore di quella attuale.»
TRAMA:
Un balcone che si affaccia sul mare, circondato da un paesaggio surreale, in un luogo non ben definito, senza tempo. Una donna contempla l'orizzonte, come avvolta da un'aura misteriosa. All'improvviso un salto nel vuoto, un’esperienza indescrivibile che sfugge a qualsiasi spiegazione logica. Un sogno ad occhi aperti o un'esperienza reale ai limiti del conosciuto?

Due mesi dopo, Andrea, il protagonista di quella strana esperienza, parte alla volta dell’Andalusia per passare il suo compleanno in compagnia di alcuni vecchi amici. In quel di Granada conosce Sarah, una giovane esule siriana che si è rifugiata ad Almuñecar, dopo che la guerra civile le ha portato via la casa e la sua famiglia. Tra i due nasce un amore così improvviso e spontaneo che li porta subito a condividere molto più di una semplice passione. Tuttavia sembra che quell’amore e quell’incontro non siano dovuti soltanto al caso, e Andrea incomincia a credere che quel sogno non fosse soltanto un sogno, e che Sarah potrebbe essere proprio la donna che aveva visto – o immaginato? - su quel balcone misterioso.

Il balcone, nonostante faccia accenno a temi molto importanti come la guerra e ciò che rappresenta il problema che attanaglia molti dei rifugiati Siriani, si sviluppa in un romanzo molto leggero da poter leggere e soprattutto da apprezzare. 
Andrea, il protagonista di questo racconto, rappresenta il tipo di personaggio che più o meno, quasi tutti, abbiamo pensato di essere almeno una volta nella vita. 
Il sentirsi stretti nella propria città, quella sensazione di voler evadere al più presto dal proprio luogo natio per vedere e scoprire ciò che si cela dietro ogni altro posto, può essere identificato come secondo tema portante di questo romanzo. 

Il tempo del racconto, diviso in tre parti, è una costante ricerca della verità screziata da un fitto mistero che potrebbe farci pensare ad un vero e proprio sogno. 
Il viaggio di un'anima, la verità che si cela dietro a qualcosa che difficilmente si potrebbe spiegare a parole, e sopratutto l'amore per la ragazza Siriana che Andrea incontrerà, saranno i temi principali che daranno una svolta inimmaginabile alla fine di questo racconto. Un racconto carico di nostalgia, ma soprattutto di sentimenti contrastanti come la paura di lasciarsi dietro qualcosa che ci appartiene e la volontà di volersi ritrovare qualcosa di inatteso sul proprio cammino. 


«Il dono più grande che ci ha fatto l’esistenza è il mistero. Se la vita potesse essere compresa avrebbe lo stesso fascino di un gioco di prestigio dopo che ci abbiano svelato il trucco.»

I tre aggettivi per questo romanzo sono: 
Riflessivo, emozionante e romantico!

La
Riflessione costante del protagonista si rincorre per tutto il libro, regalandoci quella sensazione di poter spiare attraverso i pensieri dell'autore e di tutto ciò che Andrea Dilorenzo vuole trasmetterci con le sue parole, sottoforma di racconto.
Le parti
Emozionanti di certo non mancano, come il fatto di sottolineare tutte le sfumature del cielo e di un tramonto che viene spesso menzionato con cura e dedizione; una caratteristica da cui si denota come l'autore ci abbia messo molto del suo.
E se poi parliamo di tutto ciò che ha un margine di
Romanticismo, allora l'autore è l'esatto esempio di colui che può essere definito come un Romanticone. 

Il balcone si legge tranquillamente, una scrittura quasi poetica che ci trascina in una sorta di leggerezza onirica ma che, allo stesso tempo, è decisamente reale sotto tutti i punti di vista.

Ve lo consiglio!

Alla prossima,
Clary

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