25 gen 2019

Intervista con Laura Di Caprio, Autrice di Se ti perdi, guarda il cielo

Laura Di Caprio
Buonasera, cari lettori!
E' ormai tanto tempo che non vi racconto o scrivo qualcosa qui sul blog o la pagina facebook, ma questa sera voglio sorprendervi al meglio con un libro autobiografico che sono sicura vi interesserà molto!
Innanzitutto mi scuso ancora per la mia assenza totale di questi mesi da qualsiasi tipo di social, purtroppo dovuto ad una serie di impegni che la vita ogni tanto mette alla prova ognuno di noi; detto questo scopriamo un po' cosa ci riserva oggi la nostra nuova intervista!
Avete mai sentito parlare del tanto famoso Cammino di Santiago?
Ebbene, Laura di Caprio, è una giovanissima autrice che ha voluto renderci partecipe del suo viaggio che, come dice lei stessa, l'ha aiutata a scegliere un nuovo nome e una missione, identificandosi “come la luce di una stella”.
Siete curiosi con le sue botte e risposte? Scopritele qui sotto! 

1. Iniziamo con le presentazioni. Parlaci un po' di te, autrice!
Mi chiamo Laura, ho 35 anni e la mia vita è piena di avventure incredibili e passionali… scusate, scherzavo, come tutti cerco di lottare per essere il comandante di questa barca tra la tempesta che è la nostra vita.

2. Come hai scoperto la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura è nata un po’ dalla volontà di superare la mia eccessiva timidezza e un po’ a causa di diversi “tentativi di fuga”. A volte la scrittura ti permette di “costruire” il mondo o il sogno che hai sempre desiderato.
Scrivere mi rende soprattutto libera, libera di essere me stessa ed esprimere quello che nascondo nel profondo della mia anima.

3. Come ti sei sentita a pubblicare per la tua primissima volta?
Ovviamente un misto tra emozione e tensione. Soprattutto, ho dovuto lottare tanto affinché il mio libro fosse esattamente come lo desideravo, come lo avevo immaginato.

4. Parlaci un po' del tuo libro e degli aspetti più difficili!
Il mio libro è un diario di viaggio del Cammino di Santiago, che ho percorso due volte in vita mia: una da sola, una con mia madre. L’aspetto difficile è stata tutta la parte burocratica legata alla correzione e pubblicazione, più che scriverlo, perché ho lasciato parlare liberamente il mio cuore.

5. Come è venuta fuori la tua storia? Hai meditato a lungo su cosa scrivere e come svolgerla, oppure è venuto tutto sul momento come un pazzesco big-bang man mano che scrivevi?
I diari sono nati per il “solito caso”. Una mia amica, Dora, che desiderava fare il Cammino ma non poteva, mi ha chiesto di condividere i momenti che stavo vivendo. Da lì la condivisione si è allargata tra familiari, amici e gruppi facebook, che ogni giorno aspettavano e chiedevano il mio racconto.

6. Parlaci dei tuoi personaggi preferiti e dicci che ne pensi!
Il mio personaggio preferito è la protagonista! Questo è stato un viaggio pazzesco, che mi ha donato tanto, più di tutto mi ha portato a mettere al centro una persona che spesso trascuriamo: me stessa. Il percorso che porta a volersi bene non è facile ed è spesso doloroso, ma bisogna avere il coraggio di lasciare alle spalle i pesi che non ci permettono di andare avanti.

7. Adesso fai parlare uno di loro e facci sapere cosa pensa del suo creatore!
Faccio parlare mia madre, che ha percorso con me il secondo cammino e mi ha accompagnato nella seconda parte del libro: “La maggior parte delle volte pensavo che ci saremmo perse e che mia figlia non avesse assolutamente idea di dove stessimo andando… ma era lo stesso così emozionante!”

8. Ritornando a te, cara Autrice: come descriveresti il tuo libro in poche parole?
Coinvolgente, come quando nei pomeriggi di autunno, ti metti sul divano con una tazza di thè e la coperta. Quella sensazione di calduccio cha parte dal cuore e riscalda tutta l’anima e il corpo.
Credo che ognuno possa trovare il messaggio di cui ha bisogno.

9. Per adesso hai in cantiere qualche altro libro da farci leggere in un futuro prossimo?
Sì, vorrei celebrare quella grande forma d’amore che è l’amicizia, e poi una storia per bambini per aiutare la ricerca.

10. Pensi che questa intervista possa essere d'aiuto a qualche altro scrittore che non ha ancora pubblicato?
Lo spero! Il mio principio è lo stesso che mi ha guidato alla pubblicazione del libro: se ho fatto qualcosa di buono anche se per una sola persona, ne è valsa la pena.

11. Saluta i tuoi lettori!

Vi aspetto sulla pagina dedicata a “Se ti perdi, guarda il cielo” e vi ringrazio per la fiducia, è il bene più prezioso e la custodirò con cura!

TRAMA Se ti perdi, guarda il cielo 
Il cammino di Santiago è un viaggio che intraprendono in molti, l’obiettivo è poter osservare la propria vita da una prospettiva differente, più semplice, più essenziale. Lungo il cammino tutte le persone sono uguali, niente trucchi, niente abiti sofisticati, solo noi stessi. I miei diari sono nati grazie alla richiesta di una mia amica di un resoconto su quello che stavo vivendo. Quello che è nato come un gioco è diventata un’esigenza che mi ha portato a condividere e raccontare le emozioni che stavo vivendo, le persone incontrate, i luoghi visitati, da un nuovo punto di vista. Un viaggio che mi ha portato a scegliere un nuovo nome e una missione, essere “come la luce di una stella”. L’anno dopo ho vissuto quest’esperienza con mia madre. Da persona che doveva essere guidata sono diventata guida, da persona che ha sofferto sono diventata persona che doveva sorreggere e supportare chi soffre. E’ stato un lungo viaggio che non mi ha portato ad avere risposte, perché la nostra strada si apre davanti a noi solo se abbiamo il coraggio di percorrerla, ma la consapevolezza di una grande forza interiore, della mia, anzi, della nostra capacità di rialzarci sempre di fronte alle difficoltà e andare avanti.

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